Un Albero
Speciale
Tu che ne dici
o Signore, se in questo Natale
faccio un bell'albero dentro il mio cuore e ci attacco,
invece dei regali, i nomi di tutti i miei amici?
Gli amici lontani e vicini. Gli antichi e i nuovi.
Quelli che vedo tutti i giorni e quelli che vedo di rado.
Quelli che ricordo sempre
e quelli che, alle volte, restano dimenticati.
Quelli costanti e intermittenti.
Quelli delle ore difficili e quelli delle ore allegre.
Quelli che, senza volerlo, mi hanno fatto soffrire.
Quelli che conosco profondamente
e quelli dei quali conosco solo le apparenze.
Quelli che mi devono poco e quelli ai quali devo molto.
I miei amici semplici ed i miei amici importanti.
I nomi di tutti quelli che sono già passati nella mia vita.
Un albero con radici molto profonde
perché i loro nomi non escano mai dal mio cuore.
Un albero dai rami molto grandi,
perché nuovi nomi venuti da tutto il mondo
si uniscano ai già esistenti.
Un albero con un'ombra molto gradevole,
affinchè la nostra amicizia sia un momento di riposo
durante le lotte della vita.
(Anonimo dal
web)
L'Albero
di Natale tra storia e leggenda
Il primo
albero di Natale nacque molto tempo fà,nei paesi del
Nord Europa. La gente di quei luoghi immaginava che
nel fitto verde dei loro sterminati boschi
abitassero non solo gli uccelli e gli scolattoli, le
lepri, i caprioli, i cervi e i cerbiatti, ma anche
spiriti e spiritelli, elfi e nani, buoni e cattivi,
ora servizievoli, ora dispettosi,che ballavano di
notte, canticchiando e saltellando, e che smettevano
soltanto alle prime luci dell'alba!
Racconta
una leggenda che proprio la notte di Natale un uomo
di quelle zone attraversò la foresta. Essendo
partito un po' tardi, la notte lo sorprese in pieno
bosco. Sempre più spaesato nel buio, cominciò a
sentire chiacchiericci, fruscii, rumori di rametti
spezzati tra gli alberi. Pensò ai folletti e agli
gnomi e ne ebbe paura. Per sua fortuna, trovò nella
borsa alcuni mozziconi di candela: li fissò subito
sui rami dell'abete più vicino e li accese.
Era nato
il primo Albero di Natale! L'idea di quell'uomo ebbe
successo e la gente del suo paese lo copiò; e poi lo
copiarono gli abitanti di un altro villaggio,che da
lontano avevano osservato incuriositi pini e abeti
illuminati con candele...
E via via
l'usanza si sparse negli altri villaggi,fino alle
città.
Con il
passare del tempo, le persone non si accontentarono
più di accendere luci su alberi del bosco, del
giardino o lungo la strada, ma cominciarono a
tagliare gli alberi e a portarli in casa, con il
caldo e con la famiglia intorno.
Non
più elfi e folletti cantavano e ballavano tra i
rami: al loro posto c'erano bambini che intonavano
canzoni di Natale. Poi non ci fu più freno alla
fantasia. Le candele parvero improvvisamente un ben
povero ornamento: arrivarono fiocchi, nastri,
strisce di carta colorata, figurine di legno, angeli
e stelle di carta stagnola. Ad una signora venne
persino l'idea di appendere tra i rami dei biscotti
che lei stessa aveva preparato, e poi mele, arance,
noci, frutta secca. Molte altre signore la imitarono
e ancora oggi, su un albero di Natale che si
rispetti,c'è sempre qualcosa da mangiare.
L'albero di
Natale raggruppa molti simboli che dimostrano,la
ricchezza che ci offre la natura, la luce, gli angeli, i
frutti, i campi, le foreste e il mare. La stella che
brilla annuncia la fine del viaggio, il porto della
pace. L'albero rimanendo verde anche in inverno
rappresenta dunque la vita.
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